SPH-DA01, perché Apple ha scelto Pioneer per la prima AppRadio.

Fin da quando Pioneer ha annunciato la commercializzazione del 2 DIN SPH-DA01 mi sono chiesto perché Apple tra tutti i grandi produttori di sistemi multimediali e di navigazione impegnati nel settore Car avesse scelto proprio il gigante giapponese. Non sono circolate informative, comunicati stampa, dichiarazioni ufficiali, note o altro circa gli aspetti della Partnership e probabilmente le reali caratteristiche dell’accordo non verranno mai divulgati nella sua interezza ma per capirne le ragioni è pur sempre possibile cimentarsi in ipotesi sulla base delle notizie a disposizione.
Pioneer SPH-DA01, AppRadio
Alpine, ad esempio, poteva essere un’ottima scelta. Con Apple condivide molti valori di marca: ricerca della qualità, attenzione per i dettagli, innovazione sono solo alcuni ma è probabile che l’accordo commerciale non fosse realizzabile perché Alpine è una delle aziende fondatrici del CCC Car Connectivity Consortium consorzio nato con lo scopo di sviluppare innovative tecnologie di connessione tra smartphone e sistemi Automotive a cui tra l’altro partecipa anche Nokia, una scelta di campo del tutto contraria all’esclusività tecnologica sempre professata da Apple.

Un’altra azienda papabile è Sony. Competenze tecnologiche, raffinatezza di utilizzo, design ma anche potere distributivo, ramificazione territoriale e in definitiva un Brand Value in grado di sostenere il progetto della AppRadio. Il problema principale è rappresentato però dal fatto che Sony è un diretto Competitor di Apple in molti settori ( notebook di fascia alta con i modelli Vaio, lettori mp3 e adesso i tablet con i nuovi prodotti Tablet S e P equipaggiati con l’acerrimo nemico Android ) e ciò avrebbe significato offrire alla concorrenza importanti informazioni.
Rimangono JVC e Kenwood. Ma mentre cercavo aspetti che potessero indurre l’azienda di Cupertino a rinunciare alla Partnership per lo sviluppo della AppRadio mi sono detto che Apple non è solita scendere a compromessi, non si accontenta di meno del meglio, se fiuta in un progetto la possibilità di interessanti, innovativi e profittevoli sviluppi va dritta per la sua strada senza abbassarsi ad accomodamenti. Questo è stato il segreto del successo di molti prodotti targati Steve Jobs.
Allora perché Pioneer per la produzione del 2 DIN SPH-DA01?
A mio modo di vedere ci sono due principali motivi. Prima però una breve premessa. Nel 2009 Pioneer, in risposta ad uno scenario mondiale in rapido cambiamento, ad una possibile recessione mondiale all’orizzonte ed alla necessità di invertire una pericolosa tendenza di diminuzione degli utili aziendali, ha affrontato una profonda ristrutturazione interna. Le diverse Business Unit in cui la società era impegnata sono state analizzate e riviste al fine di capire su quali concentrare le risorse aziendali e quali abbandonare. Al termine dell’operazione Pioneer ha deciso di focalizzare i propri sforzi sul settore Home e Car dell’audio video mediate una profonda rivisitazione della gamma prodotti. La produzione di articoli innovativi, di qualità e all’avanguardia tecnologica è diventata la Mission aziendale. Sulla base di questa nuova prospettiva il produttore giapponese si è mossa.
Il primo motivo dell’accordo Apple Pioneer potrebbe essere AirPlay.
AirPlay è una tecnologia sviluppata dall’azienda di Cupertino che consente di condividere tra dispositivi differenti dati audio e video  la cui licenza di utilizzo è stata concessa a terzi da Apple all’inizio del 2011 ( Fonte: MacRumors ). Pioneer è stata la prima a richiederne l’utilizzo per integrarlo nei nuovi Sintoamplificatori, lettori Blu-Ray e Micro amplificatori per il settore Home. Questo accordo, e sopratutto le laute Royalties versate, potrebbe aver spinto il produttore giapponese a richiedere ad Apple, sempre nell’ottica della nuova Mission aziendale, l’esclusività di sviluppo di sistemi 2 DIN compatibili con iPhone, ossia la AppRadio.
Altro possibile motivo dell’accordo Apple Pioneer potrebbe essere ricondotto all’enorme liquidità posseduta dall’azienda della mela: più di 70 miliardi di dollari ( Fonte: Corriere della sera ) con il quale Steve Jobs “ricattava” i fornitori per strappare prezzi e condizioni decisamente vantaggiose. Per un’azienda come Pioneer intenta in una profonda ristrutturazione interna la possibilità di avere a disposizione soldi liquidi da reinvestire nei nuovi piani di sviluppo può essere stata una profonda motivazione.
Quali che siano i reali motivi della Partnership sicuramente i due fattori sopra elencati hanno dato il proprio contributo. Se avete altre interessanti motivazioni siete liberi di postarle attraverso i commenti in calce all’articolo.

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